Diventa definitiva la condanna della Appendino, ma la “contiana” non si dimette

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Nuovo processo di appello per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo. Lo hanno disposto i giudici di Cassazione stabilendo che la responsabilità penale dell’allora prima cittadina è irrevocabile ma dovrà essere ricalcolata l’entità della pena riducendola. Appendino era stata condannata a 18 mesi di reclusione nel procedimento in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di disastro, omicidio e lesioni tutti in forma colposa.

Diventa definitiva la condanna per l’ex vicecomandante della polizia municipale Marco Sgarbi. 

Per l’allora presidente di Turismo Torino Marco Montagnese sentenza di secondo grado annullata con rinvio in appello, mentre viene assolto per non aver commesso il fatto in via definitiva il dirigente di polizia Bonzano che quella sera era responsabile dell’ordine pubblico nella piazza.

I giudici hanno dichiarato “irrevocabile” la responsabilità penale per l’ex sindaca per tutti i capi di imputazione.

L’avvocato Nicola Menardo, legale di parte civile per la famiglia di Marisa Amato, ha dichiarato:

“siamo giunti al sostanziale epilogo di questa pagina triste, che ha segnato profondamente la storia della città di Torino. non c’é soddisfazione in queste situazioni, quanto piuttosto la sensazione di avere chiuso un cerchio e dover guardare oltre, senza trascurare l’importanza della memoria per non commettere gli stessi errori”.

Appendino: “Amarezza”

“‘Oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza”.  Lo dichiara via social la ex sindaca di Torino Chiara Appendino, vicepresidente M5s. Leggi qui le sue dichiarazioni

I fatti

Quella sera, mentre su alcuni maxi schermi veniva proiettata la finale di Champions League Juventus-Real Madrid, si verificarono dei disordini e la folla di persone, presa dal panico, cominciò a fuggire terrorizzata creando una maxi ressa che provocò due morti e 1.500 feriti. L’ex sindaca, ora parlamentare, difesa dall’avvocato Luigi Chiappero, venne condannata per quelle che, secondo l’accusa, sarebbero state omissioni in materia di sicurezza e di cui, in quanto prima cittadina, avrebbe avuto la responsabilità.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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