Omicidio di Rosa Gigante, la vicina di casa confessa di aver ucciso la mamma di “Con mollica o senza”

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Ricorda l’omicidio ma non il movente. Sono emersi nuovi dettagli sulle circostanze dell’omicidio di Rosa Gigante, la mamma salumiere star di TikTok “Con mollica o senza”. Sul banco degli imputati c’è Stefania Russolillo, accusata di aver ucciso la vicina di casa: durante l’udienza, la donna ha ammesso di aver strangolato la signora Gigante, ma ha negato con forza che il movente fosse il denaro, descrivendo invece un momento di “buio” per quel giorno.

L’omicidio avvenne il 18 aprile dello scorso anno nel quartiere Pianura di Napoli: Rosa Gigante fu trovata strangolata nella sua abitazione, con un tubicino da aerosol attorno al collo. Questo particolare è cruciale, poiché il tubicino era stato portato nell’appartamento poco prima da Stefania Russolillo. Durante il processo, Russolillo ha dichiarato: “L’ho ammazzata, ma non per soldi. Non volevo aggredirla, né rapinarla”.

Russolillo ha raccontato che la discussione con Rosa Gigante sarebbe iniziata per una questione banale: “Mi ha chiesto se fosse arrivata la posta e le ho risposto di no. Poi mi aggredisce”. La situazione sarebbe rapidamente degenerata in una colluttazione violenta. “Iniziano spintoni e lanci di oggetti. Poi uno spintone più deciso ha fatto perdere l’equilibrio all’anziana”, ha spiegato l’imputata.

Durante il suo racconto, Russolillo ha descritto un momento di confusione e perdita di controllo: “L’ho sbattuta contro il muro. Diverse volte, non ricordo quante volte“. La narrazione si fa frammentata e confusa: “Ricordo che cercava di rialzarsi, poi non ricordo più nulla. L’ho strangolata io di certo, ma non ricordo”. In quella casa, secondo la testimonianza, entrambe le donne gridavano chiedendo aiuto, ma nessuno è intervenuto. Fino a quel tragico giorno, il rapporto tra le due donne sembrava essere tranquillo: “Con la signora Rosa avevamo un buon rapporto, mai un litigio”, ha dichiarato Russolillo, rendendo ancora più incomprensibile la violenza esplosa quel giorno. Sarà ora il processo ad accertare la verità dei fatti.

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