Pregiudicati, indagati e filo putiniani: l’esercito di chiacchierati e impresentabili della sinistra al parlamento europeo

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La pregiudicata e l’indagato. Il riciclato e il sindaco dei migranti. La pacifista e il giornalista che vuole sciogliere la Nato. È il «dream team» della sinistra che siederà nel prossimo Parlamento europeo. A farla da padrone, nel gioco delle candidature spot, è stata l’Alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Avs elegge sei eurodeputati. Doveroso partire da Ilaria Salis. L’insegnante trentanovenne detenuta a Budapest è diventata un caso. In virtù delle sue 173mila preferenze dovrà essere liberata dagli arresti domiciliari. E pazienza se Salis è accusata dalle autorità ungheresi di avere aggredito un gruppo di estremisti di destra durante una manifestazione. Ma non c’è solo questo. L’attivista è tecnicamente una pregiudicata. Infatti è stata condannata, a maggio 2021, a un anno e venti giorni con la condizionale per invasione di edifici pubblici. L’anno dopo arriva una terza condanna definitiva.

Sei mesi per resistenza a pubblico ufficiale. Dalla scelta del collegio di elezione di Salis dipenderà il destino di Leoluca Orlando, candidato da Avs nelle Isole. Se l’insegnante sceglierà il Nord Ovest, scatterà il seggio per l’ex sindaco di Palermo.

Di una decina di giorni fa è la notizia dell’indagine a carico di Leoluca Orlando.

Coinvolto in un’inchiesta della Procura di Catania su irregolarità nella gestione dei rifiuti risalenti alla sua ultima esperienza da Sindaco di Palermo. L’ex primo cittadino, in politica dalla fine degli anni Settanta, è stato coinvolto in varie inchieste giudiziarie, terminate fino ad ora tutte con il proscioglimento. Orlando è stato anche europarlamentare dei Verdi già negli anni ’90.

Ma prima di fondare La Rete era stato democristiano e poi esponente dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e del Pd. Non proprio un novellino.

Come Ignazio Marino, eletto al Centro con Avs. Già senatore ulivista e del Pd dal 2006 al 2013 e discusso Sindaco di Roma dal 2013 al 2015. Dopo alcune inchieste, tra cui quella sulle spese con la carta di credito del Comune, si dimette nel 2015. Ora il ritorno alla politica. Che dire di Mimmo Lucano? Il sindaco di Riace è stato al centro di diversi procedimenti giudiziari, riguardanti il sistema di accoglienza degli immigrati che aveva messo in piedi nel piccolo comune calabrese. A ottobre 2023 è stato condannato per falso e assolto dalla maggioranza delle accuse. Ma il suo «modello Riace» continua a dividere. Così come sono discutibili e polarizzanti le opinioni di altri due eletti del Pd.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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